Il giardino si articola su cinque livelli con ampi spazi verdi e si accede attraverso un cortile di circa 250 m2.Al primo livello vi è un terrazzo con un saloncino di circa 90 m2. Dominano la parte alta una piscina e una grande serra concepita come winter garden (100 m2). Dietro la piscina è presente un ingresso posteriore con un cortile di circa 300 m2 dove si può accedere con camioncini o furgoni tipo Daily 35.Sono disponibili 6 Tavoli rettangolari con un massimo di 48 posti a sedere.
Palazzo del XV secolo con un meraviglioso giardino di circa 10.000 metri quadrati. L’impianto architettonico dell’edificio risale alla seconda metà del XV secolo. In origine apparteneva alla famiglia dei conti della Ratta di Caserta che, per ragioni difensive, trasformarono il Palazzo in Casa di Guardia, avamposto per Casertavecchia. In seguito fu della famiglia D’Amico, successivamente passò ai Tomasi e, attraverso legami di parentela, venne poi ereditato dai Cocozza. Il Palazzo è distribuito su tre livelli e ha pianta ad U, che racchiude una corte centrale sistemata a giardino, secondo lo stile all'italiana. La facciata principale, che si affaccia sul corso principale di Casolla, è caratterizzata da un grosso portale d'ingresso in piperno, su cui è posto lo stemma di famiglia (la Cocozza con le FF di Fidelis Familia) Le cornici, in Piperno, aiutano a datare la facciata, questa pietra venne utilizzata nella zona di Casolla e a Caserta fino al 600 sostituita nel 700 dal tufo spaccato e dalla pietra di bellona dalle tonalità del beige, usata anche nella Reggia di Caserta. Fino alla fine dell’800 le bucature in facciata erano regolari, caratterizzate da finestre quadrotte, che poi la Marchesa Cocozza modificò con l’introduzione di alcune finestre dal gusto neo catalano. Di rilevante interesse il torrione semicircolare, antica torre di avvistamento, addossato al prospetto principale, terminante con un leone stiloforo di reimpiegò, presumibilmente proveniente da un portale di una chiesa romanica. Nell’atrio del palazzo sono dipinti stemmi araldici ancora visibili. Dall’ingresso principale si giunge alla corte del Palazzo attigua al giardino. Agli appartamenti, completamente rifatti tra la fine del XIX e gli inizi del XX secolo, si accede tramite una scala settecentesca, dalla balaustra traforata di derivazione sanfeliciana, simile per disegno e copertura e volte a crociera ad altre coeve. Sulla corte affacciano le tre ali distinte, che caratterizzano la forma ad U del Palazzo, di cui quella centrale accoglie gli appartamenti di rappresentanza, quella su via Cupa a San Pietro ad Montes è quasi interamente destinata a luoghi di lavoro e l’altra parte, (parzialmente demolita per un incendio del 1860, durante uno scontro con gli invasori Garibaldino-piemontesi) presenta resti di una collèra forse facente parte del complesso del palazzo con monofore strette e lunghe sulle quali erano collocate delle aste di legno, in orizzontale, per l’essicazione, e le pareti esterne sono in mattoni a vista grezzi, tipiche della struttura-tipo della collèra, a differenza delle pareti intonacate del palazzo. Dal cortile si accede, attraverso uno scenografico portale sempre in piperno, sormontato da una merlatura in tufo grigio, al secondo giardino, in stile "romantico".